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Spunti, idee e novità per gli esperti della carne

 

L’attenzione verso la qualità di vita degli animali da allevamento non è solo una prerogativa di animalisti e vegetariani. Sempre più persone, infatti, sono consapevoli della necessità di garantire il massimo rispetto agli animali allevati per il consumo umano, sia per motivi etici che per la sicurezza di tutti: l’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare istituita dall’UE, afferma sul suo sito web che “La sicurezza della filiera è direttamente connessa al benessere degli animali… dati gli stretti legami (tra)… salute degli animali e malattie di origine alimentare”.

Le voci che si levano in difesa del benessere animale sono molteplici e di diverso tipo, annoverando ad esempio l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), l’UE e anche, in Italia, Slow Food. La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus ha infatti pubblicato un documento di posizione che si intitola Oltre il benessere: gli animali d’allevamento meritano rispetto, nel quale evidenzia le criticità dell’allevamento intensivo e presenta i vantaggi di un modello molto più attento alla qualità di vita dell’animale e all’impatto sull’uomo e sull’ambiente.

Questo modello di allevamento virtuoso è il pascolo.

La situazione del pianeta

Nel documento di Slow Food è presente una panoramica che chiarisce molto bene l’impatto dell’allevamento sulla Terra: in questo momento, il 60% dei mammiferi presenti sul nostro pianeta è composto dagli animali d’allevamento. Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale avrà raggiunto i 9,6 milioni di persone, e che la domanda di carne salirà del 58%. Per i suini, si passerà dalle 100 tonnellate del 2005 a 143 tonnellate. Ecco spiegato, secondo il documento Slow Food, perché i Paesi si rivolgono sempre di più all’allevamento intensivo.

Qual è l’impatto dell’allevamento intensivo sul territorio e sulla salute?

Il rapporto FAO’s Work On Climate Change del 2018 dice che il sistema zootecnico produce a livello globale il 14,5% dei gas serra. Di questa percentuale, il 9% è legato all’allevamento suino. E c’è un tema che va tenuto particolarmente in considerazione: il 60% delle malattie infettive che emergono è composto da patologie trasmesse dall’animale all’uomo. Ci sono virus che si sviluppano nella fauna selvatica, e di mutazione in mutazione raggiungono l’uomo. Gli allevamenti intensivi, che ospitano tantissimi animali con un profilo genetico molto poco variabile, sono luoghi in cui potenzialmente questi virus possono diffondersi in modo molto rapido (secondo uno studio apparso sulla rivista Nature, Global trends in emerging infectious diseases).

Esiste un legame tra sostenibilità e benessere animale

L’Assemblea sull’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEA) ha approvato una risoluzione che riconosce il legame tra ambiente, sviluppo sostenibile e benessere degli animali. Sai qual è l’elemento chiave di ogni tipo di allevamento? Il suolo, da cui nascono erbe e fieno e del quale è fondamentale preservare fertilità e biodiversità.

Questo elemento è difeso e gestito con attenzione in un preciso tipo di allevamento: il pascolo. Questa pratica, sempre secondo il documento Slow Food, supporta la biodiversità e protegge la salute delle falde acquifere. Ma c’è un ma: nel mondo il terreno riservato al pascolo si è ridotto nell’ultimo secolo di circa 8 milioni di km2, mentre le produzioni animali sono cresciute.

Il pascolo ha un ruolo importante anche nel contrasto della crisi climatica, perché ci sono studi (come quello di Hopkins e Del Prado del 2007) che indicano che è in grado di favorire lo stoccaggio del carbonio nel suolo anche più delle foreste, e che non lo liberano. Grazie a questo effetto, i pascoli potrebbero addirittura compensare le emissioni prodotte dagli animali!

Il maiale allevato al pascolo

L’animale che si trova in un ambiente ricco di biodiversità recupera una facoltà importante, quella di scegliere. E la esercita, nel caso dei suini, grufolando liberamente e comportandosi in base alla propria natura e alla stagione. Gli animali d’allevamento sono infatti sociali, e la vita di gruppo per loro è un’esigenza, che in un pascolo gestito con attenzione può svolgersi in maniera armonica e serena, gratificando i suini e promuovendo per loro uno stile di vita più attivo e appagante. È possibile anche intrattenere gli animali con spruzzi d’acqua che li rinfrescano d’estate e creare per loro dei ripari naturali per l’inverno. L’allevatore inoltre contribuisce ad evitare le situazioni di conflitto, garantendo per tutti i suini l’accesso a una quantità di cibo e acqua sufficiente, oltre che alle aree in cui riposare e distrarsi.

Esistono suini allevati in questo modo in Italia? Certo: Tigrinto è un progetto d’allevamento innovativo e orientato al massimo benessere animale. Oltre ad essere allevato al pascolo, ogni maiale Tigrinto viene nutrito con una dieta elaborata appositamente per garantirgli un corretto apporto di Omega 3 vegetali.

Per questo le carni Tigrinto hanno un sapore e una compattezza difficili da eguagliare, e provengono da una filiera gestita con la massima attenzione alla sostenibilità.

Prova subito Tigrinto per sentire anche tu la differenza: ti offriamo dei voucher prova pensati per le macellerie che vogliono promuovere un consumo di carne più virtuoso ed etico.  

Scopri come vendere più maiale

La sostenibilità è diventata un argomento di cui si parla ormai in tutti i settori e tutte le aziende devono fare i conti con gli impatti della propria attività sull’ambiente.

Non pensare che le piccole attività, come una macelleria, siano esenti da queste responsabilità anche solo per il fatto che i tuoi clienti ricercano sempre di più delle carni che siano frutto di un processo di produzione sostenibile.

Ma quali sono le caratteristiche di un allevamento attento alla sostenibilità?

Se desideri saperne di più sul nostro metodo di allevamento o sulle modalità di gestione della filiera

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Ma davvero le diete equilibrate non prevedono la carne di suino? Fortunatamente oggi non è più così: gustare una succulenta braciola ai ferri è un “peccato” che si possono concedere praticamente tutti senza timori.

Se un tempo, infatti, la carne di suino veniva essenzialmente identificata con una filiera di infima categoria, con lo sfruttamento dell’animale senza alcun interesse per il suo benessere e con un’esperienza gustativa poco appagante, oggi le cose sono cambiate. A patto però di scegliere la carne di maiale giusta!

I valori nutrizionali del maiale

La carne di suino di qualità contiene acido oleico, quello che si trova nell’olio d’oliva. Sebbene l’abuso di grassi non faccia bene alla salute, questi elementi sono comunque necessari nella dieta, quindi è opportuno scegliere dei grassi “buoni” e di qualità elevata per la propria alimentazione. Nella carne di suino, un grasso di scarsa qualità risulta duro, difficile da masticare e dal sapore sgradevole. Al contrario, un’alta qualità del grasso si traduce in una maggiore tenerezza delle carni: il grasso di qualità si scioglie in cottura rilasciando un ottimo gusto, che impreziosisce la carne e la rende ancora più appetitosa.

Come si ottiene un grasso di questo tipo? Curando l’alimentazione dei suini.

Se questa, infatti, si riduce a scarti industriali e a prodotti che l’animale non mangerebbe mai in natura, avrà un riflesso diretto sulla qualità della carne. La dieta del suino è essenziale per assicurare una carne sana e buona da mangiare: l’alimentazione deve fornire all’animale quello che mangerebbe in natura e che fa bene alla sua salute. Questo approccio quindi tiene conto anche del benessere animale, rendendo l’allevamento più sostenibile.

Uno studio Unapros – Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori di carne suina, finanziato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali (Mipaaf) con la collaborazione di Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, condotto su oltre 2 milioni di capi nel 2019 ha messo in luce un netto miglioramento del profilo lipidico delle carni dei suini italiani. Un dato per comprendere meglio: secondo lo studio, negli ultimi 25 anni il contenuto di grassi su 100 mg di lonza si è ridotto ben del 58% e i livelli di colesterolo sono scesi da 88 a 57 milligrammi.

Non tutti i maiali sono uguali

Le filiere come quelle descritte all’inizio di questo articolo purtroppo non sono del tutto scomparse. Ma gli italiani possono scegliere di non portare in tavola una carne di suino che proviene da allevamenti intensivi, privilegiando invece quella prodotta in modo più sostenibile.

In generale, chi entra nella tua macelleria si aspetta di trovare dei prodotti di qualità nettamente superiore rispetto a quelli che si possono acquistare al supermercato. Per rassicurare queste persone relativamente a quello che metteranno nel piatto devi offrire delle garanzie tangibili. Come farlo? Offrendo un prodotto che proviene da una filiera certificata e garantita.

Tigrinto è una carne di maiale diversa da tutte le altre. Questo non solo perché i suini Tigrinto vengono allevati al pascolo, liberi di muoversi ma in un ambiente gestito affinché siano protetti, ma anche perché la loro alimentazione è unica.

I maiali Tigrinto seguono infatti una dieta elaborata appositamente per loro con la collaborazione della Società Italiana di Biologia Sperimentale e il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna. Si tratta di un’alimentazione a contenuto garantito di Omega 3 vegetali, preziosi per il benessere animale.

Grazie a questa dieta, combinata con un metodo d’allevamento rispettoso dell’ambiente e dell’animale, i suini Tigrinto possono garantire una qualità del grasso elevatissima e uniforme tra capo e capo. La marezzatura di Tigrinto si scioglie in padella o nella pentola da stufato, donando alla carne un gusto intenso e una morbidezza irresistibile. Per questo i tagli Tigrinto sono perfetti anche per le cotture lente e per il BBQ.

Tigrinto è un maiale unico, che esprime tutta l’esperienza di allevatori di Ferri Group.

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Contattaci senza impegno!

Conoscere le tecniche di alimentazione degli animali da cui si ottiene la carne che vendi nella tua macelleria è fondamentale; sai bene, infatti, che i consumatori sono sempre più consapevoli e vogliono sapere che cosa stanno acquistando.

Quando un cliente decide di acquistare in una macelleria di un certo tipo, anziché rifornirsi al banco del supermercato, sta facendo una scelta consapevole e ha alcune aspettative che non puoi permetterti di deludere.

È proprio per questo che noi di FerriGroup per i nostri maiali allevati al pascolo abbiamo studiato, in collaborazione con gli esperti della Società Italiana di Biologia Sperimentale e del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna, una dieta specifica che contiene fonti di Omega 3 vegetali, preziose per il benessere animale.

Grazie alla nostra solida esperienza di allevatori, noi di Ferri Group abbiamo elaborato per Tigrinto un sistema di allevamento in grado di assicurare degli standard unici di benessere animale, che fanno scegliere le nostre carni dalle migliori macellerie.

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È da qualche mese che si sente parlare di un allevamento intensivo di suini in Cina: sui media sono circolate delle immagini che hanno creato sconcerto tra le persone.

Sembra incredibile che un palazzo di ben 26 piani possa ospitare fino a 600 mila maiali; solo vedendo le immagini tutti ci siamo fatti alcune domande:

come funzionerà questa specie di “fabbrica degli animali”?
che cosa significa allevamento “super intensivo”?
questa carne arriverà anche in Italia?
Quali impatti avrà sulla nostra salute?

Il rischio è che, vedendo le immagini che sono circolate sul web, unite alla disinformazione sull’argomento, i consumatori possano diventare o siano già diventati diffidenti nei confronti della carne di maiale.

Sempre di più i tuoi clienti vorranno sapere da dove proviene la carne che stanno per acquistare, di cosa si sono nutriti gli animali e come sono stati allevati. Sono domande più che legittime dal momento che ciò che mangiamo influisce sul nostro benessere e sulla nostra salute.

Pertanto, una macelleria di un certo livello si distingue se è in grado di fornire queste informazioni ai propri clienti e di offrire una valida alternativa rispettosa del benessere animale e della sostenibilità ambientale.

Le alternative agli allevamenti intensivi

Partiamo, quindi, da un presupposto: esistono delle alternative al modello cinese. Stiamo parlando di allevamenti che prestano la dovuta attenzione al benessere animale e che mettono al primo posto la salute del bestiame.
Due esempi di questo tipo di filosofia sono l’allevamento al pascolo e allo stato brado, di cui ultimamente si sente molto parlare.

Ma quali sono le differenze tra questi due “metodi” di allevamento e come influiscono sulla qualità della carne?

1.       Lo stato brado

Lo stato brado non prevede una vera e propria gestione dell’animale, infatti i maiali vengono lasciati in totale libertà; se apparentemente questa soluzione appare rispettosa dell’animale e forse più “poetica” nell’immaginario comune, bisogna però pensare a tutti i rischi a cui potrebbero essere esposti i maiali.

Infatti, gli animali, se non gestiti, non hanno modo di proteggersi dal freddo o dai vari agenti atmosferici, rischiando quindi di ammalarsi ed essere esposti paradossalmente a maggiori stress.

Questo influisce in maniera importante sulla qualità della carne, pertanto in un allevamento allo stato brado potrebbe esserci più difformità nella qualità della carne. 

Gli animali che crescono allo stato brado tendono a grufolare in modo incontrollato finendo per radere completamente il suolo. Questo sistema è poco rispettoso dell’ambiente e alla lunga comporta dei rischi a livello idrogeologico.

2.       Il pascolo

I pastori portano al pascolo gli animali che possono così muoversi, grufolare e sentirsi liberi; il branco è sempre gestito in modo che, in caso di mal tempo, il pastore lo sposti all’interno.

Al pascolo ci sono dei “distrattivi” (come balle di fieno e spruzzi d’acqua) che consentono all’animale di distrarsi e, di conseguenza, di rilassarsi.

Tutte queste accortezze hanno lo scopo di diminuire lo stress dell’animale e aumentarne il benessere, aspetto che influisce sulla qualità della carne e sul suo sapore.

Questo tipo di gestione è più rispettosa del territorio e della vegetazione dal momento che i pastori fanno spostare gli animali a rotazione per evitare di compromettere la natura.

Tutti questi elementi influiscono sul sapore della carne: infatti, la riduzione dello stress ossidativo influisce sul benessere psicofisico, garantendo un prodotto di una qualità superiore.

Noi di Ferri Group, grazie alla nostra solida esperienza nel settore della carne, abbiamo elaborato un sistema di allevamento in grado di assicurare degli standard unici di benessere animale.

I nostri maiali Tigrinto vengono allevati al pascolo, rispettando la sostenibilità del territorio, e seguono una dieta elaborata in collaborazione con esperti delle Università di Pisa e di Bologna ricca di Omega 3 vegetali.

Il risultato di tutto questo? La qualità di Tigrinto è costante: la carne è uniforme, il rapporto grasso/magro non cambia da maiale a maiale, il gusto è sempre eccellente e non si stringe in cottura.

Per farti provare questa qualità di cui andiamo fieri abbiamo pensato di proporti i voucher Tigrinto che comprendono un assortimento di referenze Tigrinto e dei materiali per spingere le tue vendite.

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Oggi ti parlo della moda, se così possiamo chiamarla, più importante del momento per chi lavora in macelleria.

Sto parlando del trend del BBQ.

Chi si appassiona al BBQ non va in supermercato a prendere le prime costine che trova a basso prezzo, perché vuole essere certo di acquistare una carne che si esalti con la cottura e che sia quindi eccellente.

Quali caratteristiche deve avere questa carne? Deve avere un’alta qualità del grasso.

Ti svelo un segreto: il gusto eccezionale di Tigrinto è dovuto anche all’elevatissima qualità del suo grasso, che lo rende perfetto sia per una braciola cotta ai ferri che per le cotture lente al BBQ.

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Oggi ti voglio parlare del cliente tipo della tua macelleria, vale a dire il consumatore di carne italiano.

Conoscerlo meglio ti permetterà infatti di sapere cosa offrire nella tua macelleria per attirare più clienti.

Gli italiani sono propensi a spendere di più per la carne a patto di essere sicuri di acquistare un prodotto di alta qualità. E non solo quando mangiano al ristorante, ma anche quando cucinano a casa!

Ecco quindi quello che devi offrire ai tuoi clienti per spingerli all’acquisto:

  • una carne che provenga da una filiera corta ed etica, che faccia cioè attenzione al benessere animale e alla sostenibilità;
  • una carne certificata, che faccia sentire sicuro chi la mangia;
  • una carne dal gusto eccellente, perché chi decide di spendere per acquistarla vuole una gratificazione, cioè vuole godersi al massimo quello che mangia.

Solitamente queste caratteristiche che ti ho appena elencato vengono associate alla carne di manzo, ma oggi non è solo così: questi sono vantaggi che può offrire anche la carne di maiale firmata Tigrinto.

Infatti Tigrinto nasce da un progetto che combina benessere animale, sostenibilità ambientale e alimentazione equilibrata.

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