Ferri Group

consumi carne

Come è cambiato il modo di consumare la carne

Mangiamo ancora carne come i nostri nonni? Assolutamente no. Anzi, a voler essere davvero precisi potremmo dire che non mangiamo più carne nemmeno come i nostri fratelli maggiori. Il mercato della macelleria negli ultimi anni sta attraversando una vera e propria rivoluzione che va sempre più veloce e che interessa la grande maggioranza dei consumatori italiani. Diamo un occhio più da vicino ad alcune delle principali tendenze.

La figura del macellaio è sempre più importante

Com’è possibile orientarsi in un mercato nel quale ci sono spesso notizie allarmanti che si riferiscono alla salute di chi consuma carne, e nel quale chi vuole mangiare bene è disposto anche a pagare di più pur di essere sicuro della qualità di quello che mette nel piatto?
La risposta a questa domanda, fortunatamente è nella riscoperta del valore della professionalità: la figura del macellaio oggi assume una nuova importanza agli occhi di chi acquista carne.

Il macellaio infatti non è più solo visto come commerciante ma come vero e proprio consulente, che è in grado di dare un valore aggiunto insostituibile al prodotto che propone. L’esperienza del macellaio e il suo know-how, che gli permettono di consigliare al meglio il suo pubblico, oggi vengono sempre più riconosciuti dai clienti. Per questo chi cerca la qualità non si serve a un banco che offre solo preconfezionato ma preferisce rivolgersi al banco assistito, per farsi spiegare cosa contraddistingue i tagli che vede esposti e anche per farsi consigliare come gustarli al meglio.

Se hai una macelleria, non sottovalutare l’importanza dell’allestimento del tuo banco e dei tuoi consigli: sono un plus importante per i consumatori più attenti di oggi.

Le proprietà organolettiche della carne sono anche più importanti del prezzo

I consumatori che si rivolgono alla macelleria per l’acquisto della loro carne non sono alla ricerca di un prezzo stracciato ma di un prodotto che sappia offrire loro un’esperienza di degustazione appagante.

Questa si ottiene quando la carne ha delle proprietà organolettiche di elevatissimo livello. Cosa sono queste proprietà? Secondo Wikipedia, sono “l’insieme delle caratteristiche chimico-fisiche di un alimento percepite dagli organi di senso (olfatto, vista, gusto, tatto) e che nel complesso suscitano nell’individuo reazioni emotive più o meno intense”. Si tratta quindi di variabili altamente soggettive, dalle quali però dipendono la soddisfazione, il piacere o anche la delusione che si prova quando si gusta un alimento. In breve, di fronte a una braciola di suino ben cotta alla griglia, inizialmente la si valuta con la vista per capire quanto sia appetitosa, poi le sue caratteristiche chimiche consentono di apprezzarne il sapore e l’odore. Infine, la componente tattile è racchiusa nelle caratteristiche che si rilevano alla masticazione, come la croccantezza, la tenerezza e la compattezza.

Soprattutto se si acquista un taglio di carne da cucinare in modo particolare, magari con una cottura lenta o al BBQ, le caratteristiche organolettiche vengono sempre più analizzate con attenzione e tenute in considerazione dal consumatore. Sui social abbondano gli influencer che si definiscono “meat lovers” e che raccontano le loro ricette facendo leva sulla degustazione e sull’esperienza che può offrire una carne di qualità cotta alla maniera giusta. Chi entra nella tua macelleria vuole che ogni suo piatto sia degno di una recensione entusiastica come quelle che vede su Instagram o su TikTok.

Sostenibilità come valore

Mangiare carne oggi è una scelta che comporta anche delle implicazioni etiche per molte persone. Per questo è sempre più importante, per chi decide di avere una dieta che comprende anche la carne, rivolgersi a una filiera in grado di garantire la massima attenzione per il benessere animale.

Tra le carni, sicuramente quella di suino paga il prezzo di una “pubblicità” fortemente negativa, che arriva da molte immagini di allevamenti degradati apparse su diversi mezzi d’informazione. Queste immagini mettono i consumatori in guardia anche relativamente alla sicurezza di questo tipo di carni, provenienti da strutture in cui l’animale viene gestito senza alcune attenzione per le sue esigenze.

Oggi, però, esistono delle alternative in grado di combinare benessere animale, sostenibilità ambientale e proprietà nutritive eccellenti in un unico prodotto: stiamo parlando del maiale Tigrinto, un progetto di allevamento unico.

Nato dall’esperienza di Ferri Group, Tigrinto è un suino diverso da tutti gli altri. Viene allevato al pascolo, quindi in un ambiente nel quale può muoversi liberamente ma nel quale la sua salute e il suo benessere sono attentamente monitorati, e viene nutrito con una dieta unica, elaborata in esclusiva in collaborazione con esperti delle Università di Pisa e di Bologna per offrire a ogni suino un corretto apporto di Omega 3 vegetali. I pascoli Tigrinto, inoltre, vengono gestiti a rotazione per fare in modo che i suini non calpestino ininterrottamente il manto erboso, rendendolo sterile.

Un suino come Tigrinto offre quello che i consumatori più attenti ricercano nella tua macelleria: proprietà organolettiche eccellenti e impegno concreto per la sostenibilità della sua filiera. Inoltre permette di esprimere al meglio la professionalità del macellaio, con i consigli e le spiegazioni opportuni a mettere in luce le caratteristiche uniche di questa carne.

Sorprendi i tuoi clienti con un’esperienza di gusto che non hanno ancora provato: prova l’eccellenza di Tigrinto con i voucher prova che ti faranno vendere meglio e di più. 

Contattaci

Condividi:

Ancora nessun commento, sii il primo!


Aggiungi Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Nome e cognome

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

RESTA AGGIORNATO SULLE NOSTRE NOVITÀ E ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Il perché dei sapori: scopri Ferri Group.

Post correlati

Oggi ti parlo della moda, se così possiamo chiamarla, più importante del momento per chi lavora in macelleria.

Sto parlando del trend del BBQ.

Chi si appassiona al BBQ non va in supermercato a prendere le prime costine che trova a basso prezzo, perché vuole essere certo di acquistare una carne che si esalti con la cottura e che sia quindi eccellente.

Quali caratteristiche deve avere questa carne? Deve avere un’alta qualità del grasso.

Ti svelo un segreto: il gusto eccezionale di Tigrinto è dovuto anche all’elevatissima qualità del suo grasso, che lo rende perfetto sia per una braciola cotta ai ferri che per le cotture lente al BBQ.

Prova subito Tigrinto per conquistare i tuoi clienti! Ti offriamo dei voucher prova pensati per le macellerie che vogliono promuovere un consumo di carne più virtuoso ed etico, in linea con quanto richiesto dal consumatore di oggi.

RICHIEDI I VOUCHER

Oggi ti voglio parlare del cliente tipo della tua macelleria, vale a dire il consumatore di carne italiano.

Conoscerlo meglio ti permetterà infatti di sapere cosa offrire nella tua macelleria per attirare più clienti.

Gli italiani sono propensi a spendere di più per la carne a patto di essere sicuri di acquistare un prodotto di alta qualità. E non solo quando mangiano al ristorante, ma anche quando cucinano a casa!

Ecco quindi quello che devi offrire ai tuoi clienti per spingerli all’acquisto:

  • una carne che provenga da una filiera corta ed etica, che faccia cioè attenzione al benessere animale e alla sostenibilità;
  • una carne certificata, che faccia sentire sicuro chi la mangia;
  • una carne dal gusto eccellente, perché chi decide di spendere per acquistarla vuole una gratificazione, cioè vuole godersi al massimo quello che mangia.

Solitamente queste caratteristiche che ti ho appena elencato vengono associate alla carne di manzo, ma oggi non è solo così: questi sono vantaggi che può offrire anche la carne di maiale firmata Tigrinto.

Infatti Tigrinto nasce da un progetto che combina benessere animale, sostenibilità ambientale e alimentazione equilibrata.

Prova subito Tigrinto per conquistare i tuoi clienti! Ti offriamo dei voucher prova pensati per le macellerie che vogliono promuovere un consumo di carne più virtuoso ed etico, in linea con quanto richiesto dal consumatore di oggi.

RICHIEDI I VOUCHER

L’attenzione verso la qualità di vita degli animali da allevamento non è solo una prerogativa di animalisti e vegetariani. Sempre più persone, infatti, sono consapevoli della necessità di garantire il massimo rispetto agli animali allevati per il consumo umano, sia per motivi etici che per la sicurezza di tutti: l’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare istituita dall’UE, afferma sul suo sito web che “La sicurezza della filiera è direttamente connessa al benessere degli animali… dati gli stretti legami (tra)… salute degli animali e malattie di origine alimentare”.

Le voci che si levano in difesa del benessere animale sono molteplici e di diverso tipo, annoverando ad esempio l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), l’UE e anche, in Italia, Slow Food. La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus ha infatti pubblicato un documento di posizione che si intitola Oltre il benessere: gli animali d’allevamento meritano rispetto, nel quale evidenzia le criticità dell’allevamento intensivo e presenta i vantaggi di un modello molto più attento alla qualità di vita dell’animale e all’impatto sull’uomo e sull’ambiente.

Questo modello di allevamento virtuoso è il pascolo.

La situazione del pianeta

Nel documento di Slow Food è presente una panoramica che chiarisce molto bene l’impatto dell’allevamento sulla Terra: in questo momento, il 60% dei mammiferi presenti sul nostro pianeta è composto dagli animali d’allevamento. Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale avrà raggiunto i 9,6 milioni di persone, e che la domanda di carne salirà del 58%. Per i suini, si passerà dalle 100 tonnellate del 2005 a 143 tonnellate. Ecco spiegato, secondo il documento Slow Food, perché i Paesi si rivolgono sempre di più all’allevamento intensivo.

Qual è l’impatto dell’allevamento intensivo sul territorio e sulla salute?

Il rapporto FAO’s Work On Climate Change del 2018 dice che il sistema zootecnico produce a livello globale il 14,5% dei gas serra. Di questa percentuale, il 9% è legato all’allevamento suino. E c’è un tema che va tenuto particolarmente in considerazione: il 60% delle malattie infettive che emergono è composto da patologie trasmesse dall’animale all’uomo. Ci sono virus che si sviluppano nella fauna selvatica, e di mutazione in mutazione raggiungono l’uomo. Gli allevamenti intensivi, che ospitano tantissimi animali con un profilo genetico molto poco variabile, sono luoghi in cui potenzialmente questi virus possono diffondersi in modo molto rapido (secondo uno studio apparso sulla rivista Nature, Global trends in emerging infectious diseases).

Esiste un legame tra sostenibilità e benessere animale

L’Assemblea sull’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEA) ha approvato una risoluzione che riconosce il legame tra ambiente, sviluppo sostenibile e benessere degli animali. Sai qual è l’elemento chiave di ogni tipo di allevamento? Il suolo, da cui nascono erbe e fieno e del quale è fondamentale preservare fertilità e biodiversità.

Questo elemento è difeso e gestito con attenzione in un preciso tipo di allevamento: il pascolo. Questa pratica, sempre secondo il documento Slow Food, supporta la biodiversità e protegge la salute delle falde acquifere. Ma c’è un ma: nel mondo il terreno riservato al pascolo si è ridotto nell’ultimo secolo di circa 8 milioni di km2, mentre le produzioni animali sono cresciute.

Il pascolo ha un ruolo importante anche nel contrasto della crisi climatica, perché ci sono studi (come quello di Hopkins e Del Prado del 2007) che indicano che è in grado di favorire lo stoccaggio del carbonio nel suolo anche più delle foreste, e che non lo liberano. Grazie a questo effetto, i pascoli potrebbero addirittura compensare le emissioni prodotte dagli animali!

Il maiale allevato al pascolo

L’animale che si trova in un ambiente ricco di biodiversità recupera una facoltà importante, quella di scegliere. E la esercita, nel caso dei suini, grufolando liberamente e comportandosi in base alla propria natura e alla stagione. Gli animali d’allevamento sono infatti sociali, e la vita di gruppo per loro è un’esigenza, che in un pascolo gestito con attenzione può svolgersi in maniera armonica e serena, gratificando i suini e promuovendo per loro uno stile di vita più attivo e appagante. È possibile anche intrattenere gli animali con spruzzi d’acqua che li rinfrescano d’estate e creare per loro dei ripari naturali per l’inverno. L’allevatore inoltre contribuisce ad evitare le situazioni di conflitto, garantendo per tutti i suini l’accesso a una quantità di cibo e acqua sufficiente, oltre che alle aree in cui riposare e distrarsi.

Esistono suini allevati in questo modo in Italia? Certo: Tigrinto è un progetto d’allevamento innovativo e orientato al massimo benessere animale. Oltre ad essere allevato al pascolo, ogni maiale Tigrinto viene nutrito con una dieta elaborata appositamente per garantirgli un corretto apporto di Omega 3 vegetali.

Per questo le carni Tigrinto hanno un sapore e una compattezza difficili da eguagliare, e provengono da una filiera gestita con la massima attenzione alla sostenibilità.

Prova subito Tigrinto per sentire anche tu la differenza: ti offriamo dei voucher prova pensati per le macellerie che vogliono promuovere un consumo di carne più virtuoso ed etico.  

Scopri come vendere più maiale
1 1

I più letti