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Spunti, idee e novità per gli esperti della carne

 

Gli italiani amano grigliare? Assolutamente sì, e sempre di più all’americana, vale a dire con il BBQ. Secondo delle indagini Gfk e Greenretail, dopo il 2020 questo mercato ha avuto una vera e propria impennata: le vendite durante la pandemia sono salite del +13% arrivando a toccare punte del +80% in alcuni mesi.

Che si sia acquistato un BBQ costosissimo o che si sia optato per una soluzione più economica, la variabile fondamentale per essere certi di ottenere una carne grigliata a regola d’arte è sempre la stessa: la qualità della materia prima, che deve essere eccellente.

La “moda” del BBQ ha acceso l’interesse dei consumatori anche verso la carne di suino, rendendo alcuni tagli dei veri e propri must. Le costine per preparare le gustose ribs laccate o la coppa da cui si crea il morbido pulled pork sono richiestissimi dagli appassionati di BBQ, un pubblico che è composto in gran parte da veri e propri meat lovers, che si informano sulla qualità di quello che comprano e che esigono il meglio per le proprie preparazioni. D’altra parte, questo tipo di cucina richiede spesso cotture lunghe a bassa temperatura, e nessuno vorrebbe passare delle ore a cucinare una carne scadente per avere un risultato deludente!

Suino e BBQ: le qualità da ricercare

Per dare il suo meglio nelle cotture lunghe, la carne di suino deve essere uniformemente marezzata. Questo assicura che il grasso si sciolga in modo omogeneo, andando ad insaporire ogni boccone.

Oltre a questo, è fondamentale che la qualità del grasso di suino sia eccellente. Una carne di bassa qualità, derivata da allevamenti intensivi, mediamente presenta un grasso duro, che non si scioglie in cottura e che ha un sapore sgradevole. Questo è dovuto all’alimentazione riservata al suino: se viene nutrito con scarti industriali che non contengono i principi nutritivi più adatti a lui ma che servono solo a farlo ingrassare, questo avrà un riflesso diretto sulla consistenza e sul sapore delle sue carni.

Stessa cosa dicasi per la distribuzione del grasso. Se l’animale è impossibilitato a muoversi e ad esercitarsi, questo avrà effetto sulla marezzatura.

In generale quindi il suino migliore da mettere sul barbecue deve essere stato allevato con un’attenzione spiccata per il suo benessere, che metta in primo piano la sua necessità di muoversi liberamente e l’esigenza di un’alimentazione adeguata alla sua specie.

Frollare si può!

Oltre alle costine e alla coppa di cui abbiamo parlato in precedenza, anche le costate di suino sono un taglio che ben si presta alla cottura al BBQ. Un segreto per assicurarsi un sapore intenso e una tenerezza superiore è quello di scegliere delle costate di qualità e frollate. Questo processo, infatti, è conosciuto per il manzo ma meno noto per il suino, eppure è possibile frollare anche la carne di maiale! Circa 96 ore di frollatura possono portare questo prodotto a un punto di maturazione ottimo, aumentando i suoi succhi e la sua tenerezza.

È addirittura possibile frollare a secco alcuni tagli per diverse settimane: il dry aging è indicato per le braciole di qualità superiore con osso, che dopo questo “trattamento” risulteranno ancora più gustose e compatte.

Il maiale perfetto per il BBQ

Ricapitolando, un maiale che assicuri una qualità uniforme delle proprie carni, un grasso buono da mangiare e una filiera controllata e rispettosa del suo benessere è l’ideale per un BBQ eccellente.

Esiste un maiale così? Oggi, finalmente, sì: è Tigrinto, un innovativo progetto che si basa sulla sostenibilità della filiera e sulla ricerca scientifica.

Tigrinto è infatti allevato al pascolo, libero quindi di muoversi ma in un ambiente controllato per la sua massima sicurezza, e nutrito con una dieta elaborata specificamente per lui in collaborazione con le Università di Pisa e Bologna. Si tratta di un’alimentazione ricca di Omega 3 vegetali, i “grassi buoni” che contribuiscono al benessere dell’animale.

I tagli di Tigrinto hanno una qualità uniforme, e sono perfetti anche per la frollatura. La Bistonia, la costata con osso di Tigrinto, è infatti eccellente per il dry aging.

Vuoi attirare nella tua macelleria i cultori del BBQ, che sono in aumento in Italia e sempre alla ricerca delle carni migliori per le loro ricette?

Stupiscili con un suino diverso da tutto quello che hanno provato finora: offri loro Tigrinto. Oggi puoi scoprire la sua qualità unica con i voucher prova che noi di Ferri Group abbiamo pensato per farti vendere meglio e di più. 

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La sostenibilità è diventata un argomento di cui si parla ormai in tutti i settori e tutte le aziende devono fare i conti con gli impatti della propria attività sull’ambiente.

Non pensare che le piccole attività, come una macelleria, siano esenti da queste responsabilità anche solo per il fatto che i tuoi clienti ricercano sempre di più delle carni che siano frutto di un processo di produzione sostenibile.

Ma quali sono le caratteristiche di un allevamento attento alla sostenibilità?

Se desideri saperne di più sul nostro metodo di allevamento o sulle modalità di gestione della filiera

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Ma davvero le diete equilibrate non prevedono la carne di suino? Fortunatamente oggi non è più così: gustare una succulenta braciola ai ferri è un “peccato” che si possono concedere praticamente tutti senza timori.

Se un tempo, infatti, la carne di suino veniva essenzialmente identificata con una filiera di infima categoria, con lo sfruttamento dell’animale senza alcun interesse per il suo benessere e con un’esperienza gustativa poco appagante, oggi le cose sono cambiate. A patto però di scegliere la carne di maiale giusta!

I valori nutrizionali del maiale

La carne di suino di qualità contiene acido oleico, quello che si trova nell’olio d’oliva. Sebbene l’abuso di grassi non faccia bene alla salute, questi elementi sono comunque necessari nella dieta, quindi è opportuno scegliere dei grassi “buoni” e di qualità elevata per la propria alimentazione. Nella carne di suino, un grasso di scarsa qualità risulta duro, difficile da masticare e dal sapore sgradevole. Al contrario, un’alta qualità del grasso si traduce in una maggiore tenerezza delle carni: il grasso di qualità si scioglie in cottura rilasciando un ottimo gusto, che impreziosisce la carne e la rende ancora più appetitosa.

Come si ottiene un grasso di questo tipo? Curando l’alimentazione dei suini.

Se questa, infatti, si riduce a scarti industriali e a prodotti che l’animale non mangerebbe mai in natura, avrà un riflesso diretto sulla qualità della carne. La dieta del suino è essenziale per assicurare una carne sana e buona da mangiare: l’alimentazione deve fornire all’animale quello che mangerebbe in natura e che fa bene alla sua salute. Questo approccio quindi tiene conto anche del benessere animale, rendendo l’allevamento più sostenibile.

Uno studio Unapros – Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori di carne suina, finanziato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali (Mipaaf) con la collaborazione di Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, condotto su oltre 2 milioni di capi nel 2019 ha messo in luce un netto miglioramento del profilo lipidico delle carni dei suini italiani. Un dato per comprendere meglio: secondo lo studio, negli ultimi 25 anni il contenuto di grassi su 100 mg di lonza si è ridotto ben del 58% e i livelli di colesterolo sono scesi da 88 a 57 milligrammi.

Non tutti i maiali sono uguali

Le filiere come quelle descritte all’inizio di questo articolo purtroppo non sono del tutto scomparse. Ma gli italiani possono scegliere di non portare in tavola una carne di suino che proviene da allevamenti intensivi, privilegiando invece quella prodotta in modo più sostenibile.

In generale, chi entra nella tua macelleria si aspetta di trovare dei prodotti di qualità nettamente superiore rispetto a quelli che si possono acquistare al supermercato. Per rassicurare queste persone relativamente a quello che metteranno nel piatto devi offrire delle garanzie tangibili. Come farlo? Offrendo un prodotto che proviene da una filiera certificata e garantita.

Tigrinto è una carne di maiale diversa da tutte le altre. Questo non solo perché i suini Tigrinto vengono allevati al pascolo, liberi di muoversi ma in un ambiente gestito affinché siano protetti, ma anche perché la loro alimentazione è unica.

I maiali Tigrinto seguono infatti una dieta elaborata appositamente per loro con la collaborazione della Società Italiana di Biologia Sperimentale e il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna. Si tratta di un’alimentazione a contenuto garantito di Omega 3 vegetali, preziosi per il benessere animale.

Grazie a questa dieta, combinata con un metodo d’allevamento rispettoso dell’ambiente e dell’animale, i suini Tigrinto possono garantire una qualità del grasso elevatissima e uniforme tra capo e capo. La marezzatura di Tigrinto si scioglie in padella o nella pentola da stufato, donando alla carne un gusto intenso e una morbidezza irresistibile. Per questo i tagli Tigrinto sono perfetti anche per le cotture lente e per il BBQ.

Tigrinto è un maiale unico, che esprime tutta l’esperienza di allevatori di Ferri Group.

Prova subito Tigrinto per sentire la differenza! Contattaci senza impegno e richiedi subito i tuoi voucher prova pensati per le migliori macellerie.

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Siamo fieri di poter dire che Tigrinto è unico e ora ti spiego perché in tre semplici punti.

Provare per credere: prova subito il nostro maiale Tigrinto! Ti offriamo dei voucher prova pensati per farti vendere meglio e di più. 

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Il termine frollatura è entrato sempre più nell’uso comune degli appassionati di carne: è una pratica, infatti, che consente di far “maturare” le carni attraverso delle tecniche precise. Il suo risultato è una maggiore morbidezza, ma anche un gusto più intenso per i tagli ai quali viene applicata.

Sicuramente i tuoi clienti più esperti sanno che la carne di manzo, in particolare alcuni tagli specifici, si prestano benissimo a venire frollati per esaltarne il sapore e la tenerezza. Ma ti hanno mai chiesto se sia possibile frollare anche la carne di suino? La risposta è sì, e il risultato è sorprendente! Ma non tutte le carni di maiale si prestano alla frollatura…

Una carne “vittima” di false credenze

Facciamo prima di tutto un passo indietro. Ancora oggi esistono dei pregiudizi molto diffusi relativamente a una certa tipologia di carne di maiale: tanti consumatori evitano di comprarla perché pensano che la filiera del suino sia caratterizzata da una scarsa attenzione al benessere animale. Questo si traduce nell’impiego esasperato dell’allevamento intensivo, in un’alimentazione poco nutriente e inadeguata all’animale, nel disinteresse per le condizioni di salute del suino, che causa un uso inadeguato di antibiotici. Una carne prodotta in queste condizioni sarà stopposa, risulterà avere un grasso duro e quasi certamente anche un gusto non eccellente. Quindi non sarà adatta alla frollatura, perché una materia prima di scarsa qualità difficilmente verrà esaltata con questa pratica.

Le persone sono poco interessate alla carne di suino proprio perché pensano che tutti i prodotti a base di maiale che possono acquistare provengano da situazioni come quella appena descritta. Ma fortunatamente non è più così: oggi esistono realtà che hanno rivalutato la gestione dell’allevamento dei suini, introducendo delle pratiche innovative per difendere il benessere degli animali e, di conseguenza, ottenere un prodotto di qualità elevatissima.

Tigrinto ne è un esempio: si tratta di un progetto di allevamento e gestione della filiera della carne di suino che mette al centro il benessere animale e la sostenibilità, con l’obiettivo di offrire un prodotto in armonia con l’ambiente e che stupisce per il suo gusto e la sua resa. Questo tipo di carne si presta in modo ottimale per la frollatura, proprio grazie alla sua elevatissima qualità.

Carne di maiale e frollatura

Come avviene la frollatura del maiale? Una frollatura di circa 96 ore consente a questa carne di arrivare a un ottimo punto di maturazione, rendendola più ricca di succhi e anche più tenera.

Questo vale per un’ampia gamma di tagli, ma ci sono anche delle parti più pregiate che possono arrivare a dare una soddisfazione ancora maggiore al palato del consumatore. Ad esempio la braciola con osso di Tigrinto, la succulenta Bistonia, si presta anche al dry aging. Grazie a questa pratica di frollatura a secco, che può durare diverse settimane e che viene eseguita in ambiente controllato, è possibile ottenere delle braciole compatte e gustosissime ed i grassi si esaltano in cottura. In questo modo si ricrederanno anche i più incalliti detrattori del suino, perché hanno ben poco da invidiare a una bistecca di manzo in termini di intensità del sapore e di tenerezza.

Inoltre una cella per il dry aging è anche un elemento d’arredo molto accattivante per le macellerie, perché consente ai professionisti di mettere in mostra un vero e proprio “caveau” con i loro pezzi migliori da proporre a un pubblico più attento ed esperto.

Perché dovresti provare a frollare e a vendere la carne di Tigrinto

Le persone che si interessano al proprio benessere non si accontentano di mangiare una carne qualunque ma cercano un prodotto che rispecchi la loro visione del mondo. Tigrinto è quel prodotto: una carne da maiali allevati al pascolo (quindi liberi di muoversi in un ambiente pensato appositamente per loro) e nutriti con una dieta ricca di Omega 3 vegetali, elaborata specificamente per loro.

La carne di Tigrinto è perfetta per la frollatura e il dry aging proprio in virtù della sua qualità, che la rende adatta anche alle lunghe cotture e al BBQ.

Avere Tigrinto nella tua macelleria ti consentirà di attirare i veri “cultori” della carne, quelli che scelgono solo il meglio. E che diranno a tutti i loro amici che il meglio si trova nel tuo negozio.

C’è anche un ulteriore vantaggio per te: ti offriamo dei voucher prova Tigrinto pensati per le macellerie che vogliono promuovere un consumo di carne più virtuoso ed etico.  

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Quante volte i tuoi clienti ti hanno detto che non mangiano carne di maiale perché troppo grassa? Immagino che ti sia capitato di frequente.

Nell’immaginario comune la carne di suino è sconsigliata perché di scarsa qualità nutrizionale e troppo grassa.

Ma da dove nasce questo pregiudizio?

In realtà la differenza la fa l’animale, com’è stato allevato e di cosa è stato nutrito.

Proprio per questo i nostri maiali sono allevati al pascolo e nutriti secondo una specifica dieta nata da un progetto di ricerca durato 3 anni, realizzato in collaborazione con l’Università di Pisa e Bologna.

E qual è la conseguenza di questa dieta sulle caratteristiche della carne?

La qualità del grasso data da un’alimentazione contenente acidi grassi poli-insaturi Omega 3 di origine vegetale è totalmente diversa da quella del grasso di un animale nutrito con grassi saturi.

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Sai qual è il modo migliore per far sì che i clienti vogliano i prodotti che vendi? Far sapere al pubblico queste due cose:

1) che nella tua macelleria si possono trovare dei prodotti con caratteristiche qualitative superiori o addirittura uniche

2) quali sono queste caratteristiche.

Ti sembra una banalità? Non lo è. Purtroppo spesso i macellai danno per scontato che il pubblico a cui si rivolgono sappia già che la qualità della carne che si trova in macelleria è superiore rispetto a quella del supermercato. Ma in realtà non è così, in primo luogo perché non tutte le macellerie garantiscono lo stesso standard qualitativo e in secondo luogo perché è fondamentale informare i propri clienti per farli acquistare i propri prodotti.

Hai in banco tanti bei tagli di carne ma non stai spiegando al pubblico che cosa sono, da dove vengono e perché dovrebbe acquistarli? Allora stai sicuramente perdendo un sacco di opportunità di vendita.

L’importanza dell’informazione nel settore alimentare

Le persone oggi esigono di essere sempre più informate su ogni aspetto della propria quotidianità e sicuramente danno particolare attenzione alla conoscenza approfondita di quello che mangiano.

Dare informazioni sulla provenienza dei propri prodotti significa lavorare in trasparenza e rafforzare la fiducia dei propri clienti. Ma non solo: ci sono dei prodotti che pagano il prezzo di pregiudizi diffusi da anni sulla loro qualità, e che grazie a una diffusione più puntuale delle informazioni possono essere riabilitati agli occhi del pubblico.

È il caso della carne di maiale, che viene spesso associata all’idea di allevamento intensivo e di valore nutrizionale scadente. Ma non è sempre così: oggi esistono prodotti come Tigrinto, il maiale allevato al pascolo e nutrito con una dieta ricca di Omega 3 elaborata appositamente per il suo benessere, che si differenziano da tutti gli altri. Se nella tua macelleria proponi delle eccellenze di questo tipo è fondamentale spiegare al pubblico tutto il loro valore, oppure non verranno riconosciute e apprezzate. Senza contare che diffondere questo tipo di informazioni può attirare nuovi clienti nel tuo negozio, in particolare persone attente alla qualità e disposte anche a spendere di più per essere certe di mangiare il meglio.

Come informare i tuoi clienti sulla qualità dei tuoi prodotti

Ci sono tanti modi per far arrivare al tuo pubblico le informazioni giuste su quello che vendi nella tua macelleria.

Ecco qualche consiglio:

  • Fai attenzione alla disposizione dei prodotti in banco: metti in primo piano quelli che vuoi che vengano notati, in modo da stimolare la clientela a farti domande che ti permetteranno di dimostrare la tua professionalità, grazie alla quale hai fatto delle scelte precise di assortimento.
  • Utilizza dei materiali informativi da banco: cavalierini e volantini sono un modo per attirare l’attenzione del cliente e anche per occupare il suo tempo mentre è in attesa di essere servito. Se vengono realizzati con cura, mettendo in evidenza le caratteristiche che differenziano i tuoi prodotti dalla concorrenza, ti permetteranno di incrementare le tue vendite.
  • Allestisci il tuo negozio con attrezzature scenografiche: hai lo spazio e la possibilità di dotarti di una vetrina refrigerata per la frollatura? Esponi qui i tagli migliori per il dry aging, magari inserendo qualche prodotto che sorprenda i tuoi clienti come la Bistonia, il taglio di suino Tigrinto perfetto da gustare frollato.
  • Dai delle idee di degustazione: le persone spesso sono annoiate dalla routine della cucina, quindi dare dei consigli di cottura, ricette e ispirazioni ai tuoi clienti ti permette di stimolare l’acquisto di particolari prodotti.
  • Attenzione alla coerenza! Ricorda che per rafforzare i messaggi che vuoi che arrivino ai tuoi clienti è essenziale non dare informazioni contrastanti o poco chiare: se i tuoi materiali di comunicazione sono coordinati tra loro, sia nella grafica che nel modo in cui esprimi i contenuti, ti aiuteranno ad essere più riconoscibile e ad evidenziare per i lettori i concetti che ritieni più importanti.

In pratica, non basta avere il meglio in banco se poi non lo valorizzi con le giuste azioni di comunicazione! Per questo noi di Ferri Group abbiamo elaborato una serie di materiali di marketing pensati per farti vendere di più. Conosciamo bene le difficoltà delle macellerie nell’avviare delle attività di comunicazione (mancanza di tempo e di personale in primis), per questo abbiamo scelto di creare dei contenuti rivolti ai macellai per dare loro tante indicazioni utili per promuovere il consumo consapevole tra i loro clienti. A questi contenuti si affiancano dei materiali promozionali da esporre in macelleria per spingere le vendite.

Tutti questi materiali e contenuti sono inclusi nei voucher Tigrinto, che abbiamo pensato per farti provare la qualità di questo suino unico:

  • Allevato al pascolo, una scelta attenta al benessere animale e all’impatto ambientale dell’allevamento
  • Nutrito con una dieta unica, elaborata in collaborazione con esperti delle Università di Pisa e di Bologna
  • Dalla qualità elevata e costante, dovuta al modo in cui viene allevato, gestito e nutrito.

Tigrinto è il suino che i tuoi clienti non troveranno in supermercato e che li spingerà ad acquistare da te.

Prova subito la sua qualità con tutti i vantaggi dei voucher!

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Conoscere le tecniche di alimentazione degli animali da cui si ottiene la carne che vendi nella tua macelleria è fondamentale; sai bene, infatti, che i consumatori sono sempre più consapevoli e vogliono sapere che cosa stanno acquistando.

Quando un cliente decide di acquistare in una macelleria di un certo tipo, anziché rifornirsi al banco del supermercato, sta facendo una scelta consapevole e ha alcune aspettative che non puoi permetterti di deludere.

È proprio per questo che noi di FerriGroup per i nostri maiali allevati al pascolo abbiamo studiato, in collaborazione con gli esperti della Società Italiana di Biologia Sperimentale e del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna, una dieta specifica che contiene fonti di Omega 3 vegetali, preziose per il benessere animale.

Grazie alla nostra solida esperienza di allevatori, noi di Ferri Group abbiamo elaborato per Tigrinto un sistema di allevamento in grado di assicurare degli standard unici di benessere animale, che fanno scegliere le nostre carni dalle migliori macellerie.

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È ufficiale: l’Italia è il fanalino di coda in Europa per i consumi di carne per persona. Lo dicono i dati dell’Ismea – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, che rivelano che ogni italiano mangia in media 33 kg di carne all’anno.

Le cause di questo interesse calante degli italiani verso la carne sono molteplici, e vanno dalla diffusione delle diete che escludono o limitano le proteine animali, ad alcune notizie allarmanti che appaiono ciclicamente sui mezzi d’informazione relativamente alla sicurezza delle carni che vengono consumate, fino a una maggiore consapevolezza del pubblico verso la sostenibilità e il benessere animale.

Come si fa per superare queste resistenze e convincere le persone ad acquistare carne nel 2023? È necessario dare al consumatore esattamente quello che cerca e che si aspetta di trovare nella propria macelleria di fiducia, dove è convinto che ci sia una qualità maggiore rispetto a quella media del supermercato.

Cosa cerca oggi il cliente che entra in macelleria? In generale, rassicurazioni, attenzione verso le sue esigenze e professionalità.

Trasparenza

Le persone vogliono essere sempre più informate. Non accettano di non sapere l’origine dei prodotti che acquistano e la loro composizione.

Nel caso della carne, i tuoi clienti esigono di conoscerne la filiera e di essere rassicurati relativamente alla sua sicurezza. Si rivolgono a una macelleria proprio perché pensano di avere maggiori garanzie rispetto a quelle che trovano in supermercato, ma queste garanzie devono essere supportate da dati reali.

Per esempio, se sei in grado di dimostrare che la carne che hai a banco proviene da una filiera italiana controllata e certificata, che è antibiotic free negli ultimi 120 giorni e che viene prodotta secondo i principi della sostenibilità ambientale e del benessere animale, sicuramente i clienti saranno propensi a fidarsi di te e anche ad acquistare di più.

Velocità

Purtroppo è innegabile: venire in macelleria, soprattutto se il negozio non si trova in centro città, richiede tempo che spesso le persone non hanno. Per questo molti consumatori fanno i loro acquisti di carne in supermercato.

Chi sceglie di dedicare un po’ di tempo in più ad andare a comprare la carne è sicuramente motivato dalla migliore qualità che si attende di trovare in negozio, Per motivare ulteriormente questo tipo di cliente è necessario dargli la possibilità di impiegare il suo tempo d’acquisto al meglio: allestire la macelleria con materiali informativi chiari e diretti che parlano della carne in esposizione, dando consigli di cottura ma soprattutto spiegandone le caratteristiche che la rendono superiore, è un modo per ottimizzare il tempo di permanenza in negozio dei tuoi clienti.

Soprattutto nel caso della carne di suino, ci sono tantissimi pregiudizi che ne bloccano l’acquisto e che possono essere combattuti spiegando con professionalità tutto il valore di questo prodotto. Predisporre in macelleria dei cavalieri e dei volantini o che illustrino le qualità distintive di questa carne (e non solo le eventuali offerte scontate!) è un ottimo modo per dare valore alla qualità dei prodotti in banco e anche al tempo che le persone trascorrono in negozio, velocizzando inoltre le loro decisioni d’acquisto.

Impatto visivo

Il tuo cliente medio fa attenzione all’aspetto del tuo banco. Oggi le persone sono abituate a valutare l’estetica di tutto quello che si trovano di fronte, e ricorda sempre che si compra quello che viene giudicato “bello”.

Ma non è tutto. La tua professionalità si esprime infatti anche tramite l’allestimento del tuo negozio e l’esposizione dei tuoi prodotti. Tu sai bene quali siano i tagli più belli da vedere e come sia importante avere un banco ragionato, nel quale i prodotti che vuoi “spingere” siano quelli più in bellavista.

Inoltre, non devi dimenticare di incuriosire il tuo pubblico. Presentare, ad esempio, un taglio di suino come una bella braciola con osso in primo piano può spingere le persone abitualmente orientate a comprare manzo o pollo a farti domande e consentirti di ampliare i loro acquisti, suggerendo prodotti ai quali i tuoi clienti non avevano pensato. Per convincerli all’acquisto però è essenziale che tutto quello che esponi in banco sia bello e succulento!

Vuoi sorprendere e gratificare i tuoi clienti con qualcosa che non possono trovare in supermercato? Allora è il momento di provare Tigrinto.

Tigrinto è un maiale unico: la combinazione di dieta eccellente e allevamento sostenibile che abbiamo pensato per lui ti assicura una carne di qualità costante, con un rapporto grasso/magro che non cambia da un suino all’altro. Viene infatti allevato al pascolo, dove è libero di muoversi ma monitorato con attenzione perché sia sempre in salute, e viene nutrito con una dieta ricca di Omega 3 vegetali, elaborata appositamente per lui in collaborazione con esperti delle Università di Pisa e di Bologna.

Per questo la qualità del grasso di Tigrinto rende la sua carne gustosa e digeribile come nessun’altra carne di suino.

Grazie alla nostra solida esperienza di allevatori, noi di Ferri Group abbiamo elaborato per Tigrinto un sistema di allevamento in grado di assicurare degli standard unici di benessere animale, che fanno scegliere le nostre carni dalle migliori macellerie.

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Vendere carne in Italia non è semplice. Eppure un’analisi dell’Istituto di ricerche socio-economiche Censis dice che il 96,5 % degli italiani la consuma regolarmente (45,9 %) o saltuariamente (50,6 %).

Nonostante questo dato, le macellerie stanno scomparendo un po’ ovunque. Le cause di questo fenomeno sono diverse e comprendono fattori come le nuove abitudini alimentari o la carenza di manodopera, ma sicuramente c’è una variabile che ha segnato la chiusura di moltissime botteghe: la concorrenza dei supermercati.

Questo tipo di negozio offre infatti degli orari e dei prezzi impossibili da battere o anche solo da eguagliare per una macelleria comune. Come si fa, quindi, a battere questo tipo di concorrenza completamente sbilanciata?

È necessario imparare a differenziare la propria macelleria da quella del supermercato, in modo che i clienti migliori siano motivati a venire in macelleria a comprare. Ecco alcuni consigli che renderanno il tuo negozio un punto di riferimento per chi vuole la carne migliore.

Offri un’esperienza appagante

Il vantaggio del supermercato sta tutto nella velocità con cui si possono trovare in poche decine di metri quadrati tantissime cose diverse. Quindi chi acquista la carne al supermercato è abituato a prendere delle vaschette già pronte da un banco frigo, molto spesso non servito. Non c’è nessuno a spiegare il prodotto e a dare indicazioni.

Sai cos’è la customer experience? È il modo in cui i clienti percepiscono i loro contatti con un’azienda, che comprende sia l’interazione diretta con il personale che l’acquisto in sé. In breve, una customer experience appagante è quella che fa dire al cliente “Sono soddisfatto di questo acquisto, lo rifarei e lo consiglierei ai miei amici”.

La tua macelleria, per differenziarsi da un supermercato, ha un’arma potentissima: puoi offrire ai tuoi clienti un’esperienza d’acquisto completamente diversa dai superstore e personalizzata.

Per farlo, inizia dando valore alla tua professionalità: offri consigli, spiega i tagli e indica come cucinarli per ottenere i migliori risultati. Farti percepire come un esperto autorevole ti consente di dare alle persone un motivo per scegliere la tua macelleria.

Allestisci il banco e non solo

Metti molta cura nella preparazione del banco. Innanzitutto, il fatto che non ci siano vaschette avvolte nella pellicola già è una differenza importante rispetto a quello che il cliente può vedere in supermercato. Ma non basta.

Devi mettere in primo piano i tuoi prodotti migliori per attirare già al primo sguardo la curiosità dei clienti. Non hai un banco molto grande? Puoi pensare di dotarti di una cella di frollatura e stagionatura: è uno strumento non solo utilissimo ma che dà un’atmosfera ricercata al tuo negozio, perché solitamente le vetrine per il dry aging contengono i tagli più pregiati.

Fai attenzione anche agli elementi di comunicazione che utilizzi: hai cartelli e cavalieri da banco che attirano l’attenzione e raccontano il prodotto? Sono un valido aiuto per spingere gli acquisti. Pensa di utilizzarli anche, ad esempio, alle spalle del banco, dove potresti avere dello spazio libero.

Proponi qualcosa che non si trova in supermercato

La tua professionalità e l’allestimento del banco sono fondamentali per convincere le persone ad acquistare da te. Ma per rendere i clienti davvero desiderosi di comprare nella tua macelleria e non altrove devi anche offrire qualcosa che non tutti hanno.

C’è una grossa fetta di consumatori che è disposta a pagare di più per avere la certezza di aggiudicarsi la carne migliore. Sono questi i clienti che devi conquistare per portare il business della tua macelleria a un livello superiore.

Cosa cercano questi clienti?

  • tagli ricercati
  • sicurezza
  • benessere animale
  • e ovviamente un sapore e una tenerezza fuori dal comune.

Vuoi sorprenderli e conquistarli? Allora è il momento di provare Tigrinto.

Tigrinto è un maiale unico: allevato al pascolo e con una dieta elaborata appositamente per lui in collaborazione con esperti delle Università di Pisa e di Bologna, ricca di Omega 3. La combinazione di dieta eccellente e allevamento sostenibile assicura una carne di qualità costante, con un rapporto grasso/magro che non cambia da un suino all’altro. E una qualità del grasso che la rende gustosa e digeribile come nessun’altra carne di maiale.

Noi di Ferri Group, grazie alla nostra solida esperienza di allevatori, abbiamo elaborato un sistema di allevamento in grado di assicurare degli standard unici di benessere animale. Per questo le nostre carni vengono scelte dalle migliori macellerie.

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Oggi ti parlo della moda, se così possiamo chiamarla, più importante del momento per chi lavora in macelleria.

Sto parlando del trend del BBQ.

Chi si appassiona al BBQ non va in supermercato a prendere le prime costine che trova a basso prezzo, perché vuole essere certo di acquistare una carne che si esalti con la cottura e che sia quindi eccellente.

Quali caratteristiche deve avere questa carne? Deve avere un’alta qualità del grasso.

Ti svelo un segreto: il gusto eccezionale di Tigrinto è dovuto anche all’elevatissima qualità del suo grasso, che lo rende perfetto sia per una braciola cotta ai ferri che per le cotture lente al BBQ.

Prova subito Tigrinto per conquistare i tuoi clienti! Ti offriamo dei voucher prova pensati per le macellerie che vogliono promuovere un consumo di carne più virtuoso ed etico, in linea con quanto richiesto dal consumatore di oggi.

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Oggi ti voglio parlare del cliente tipo della tua macelleria, vale a dire il consumatore di carne italiano.

Conoscerlo meglio ti permetterà infatti di sapere cosa offrire nella tua macelleria per attirare più clienti.

Gli italiani sono propensi a spendere di più per la carne a patto di essere sicuri di acquistare un prodotto di alta qualità. E non solo quando mangiano al ristorante, ma anche quando cucinano a casa!

Ecco quindi quello che devi offrire ai tuoi clienti per spingerli all’acquisto:

  • una carne che provenga da una filiera corta ed etica, che faccia cioè attenzione al benessere animale e alla sostenibilità;
  • una carne certificata, che faccia sentire sicuro chi la mangia;
  • una carne dal gusto eccellente, perché chi decide di spendere per acquistarla vuole una gratificazione, cioè vuole godersi al massimo quello che mangia.

Solitamente queste caratteristiche che ti ho appena elencato vengono associate alla carne di manzo, ma oggi non è solo così: questi sono vantaggi che può offrire anche la carne di maiale firmata Tigrinto.

Infatti Tigrinto nasce da un progetto che combina benessere animale, sostenibilità ambientale e alimentazione equilibrata.

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L’attenzione verso la qualità di vita degli animali da allevamento non è solo una prerogativa di animalisti e vegetariani. Sempre più persone, infatti, sono consapevoli della necessità di garantire il massimo rispetto agli animali allevati per il consumo umano, sia per motivi etici che per la sicurezza di tutti: l’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare istituita dall’UE, afferma sul suo sito web che “La sicurezza della filiera è direttamente connessa al benessere degli animali… dati gli stretti legami (tra)… salute degli animali e malattie di origine alimentare”.

Le voci che si levano in difesa del benessere animale sono molteplici e di diverso tipo, annoverando ad esempio l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), l’UE e anche, in Italia, Slow Food. La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus ha infatti pubblicato un documento di posizione che si intitola Oltre il benessere: gli animali d’allevamento meritano rispetto, nel quale evidenzia le criticità dell’allevamento intensivo e presenta i vantaggi di un modello molto più attento alla qualità di vita dell’animale e all’impatto sull’uomo e sull’ambiente.

Questo modello di allevamento virtuoso è il pascolo.

La situazione del pianeta

Nel documento di Slow Food è presente una panoramica che chiarisce molto bene l’impatto dell’allevamento sulla Terra: in questo momento, il 60% dei mammiferi presenti sul nostro pianeta è composto dagli animali d’allevamento. Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale avrà raggiunto i 9,6 milioni di persone, e che la domanda di carne salirà del 58%. Per i suini, si passerà dalle 100 tonnellate del 2005 a 143 tonnellate. Ecco spiegato, secondo il documento Slow Food, perché i Paesi si rivolgono sempre di più all’allevamento intensivo.

Qual è l’impatto dell’allevamento intensivo sul territorio e sulla salute?

Il rapporto FAO’s Work On Climate Change del 2018 dice che il sistema zootecnico produce a livello globale il 14,5% dei gas serra. Di questa percentuale, il 9% è legato all’allevamento suino. E c’è un tema che va tenuto particolarmente in considerazione: il 60% delle malattie infettive che emergono è composto da patologie trasmesse dall’animale all’uomo. Ci sono virus che si sviluppano nella fauna selvatica, e di mutazione in mutazione raggiungono l’uomo. Gli allevamenti intensivi, che ospitano tantissimi animali con un profilo genetico molto poco variabile, sono luoghi in cui potenzialmente questi virus possono diffondersi in modo molto rapido (secondo uno studio apparso sulla rivista Nature, Global trends in emerging infectious diseases).

Esiste un legame tra sostenibilità e benessere animale

L’Assemblea sull’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEA) ha approvato una risoluzione che riconosce il legame tra ambiente, sviluppo sostenibile e benessere degli animali. Sai qual è l’elemento chiave di ogni tipo di allevamento? Il suolo, da cui nascono erbe e fieno e del quale è fondamentale preservare fertilità e biodiversità.

Questo elemento è difeso e gestito con attenzione in un preciso tipo di allevamento: il pascolo. Questa pratica, sempre secondo il documento Slow Food, supporta la biodiversità e protegge la salute delle falde acquifere. Ma c’è un ma: nel mondo il terreno riservato al pascolo si è ridotto nell’ultimo secolo di circa 8 milioni di km2, mentre le produzioni animali sono cresciute.

Il pascolo ha un ruolo importante anche nel contrasto della crisi climatica, perché ci sono studi (come quello di Hopkins e Del Prado del 2007) che indicano che è in grado di favorire lo stoccaggio del carbonio nel suolo anche più delle foreste, e che non lo liberano. Grazie a questo effetto, i pascoli potrebbero addirittura compensare le emissioni prodotte dagli animali!

Il maiale allevato al pascolo

L’animale che si trova in un ambiente ricco di biodiversità recupera una facoltà importante, quella di scegliere. E la esercita, nel caso dei suini, grufolando liberamente e comportandosi in base alla propria natura e alla stagione. Gli animali d’allevamento sono infatti sociali, e la vita di gruppo per loro è un’esigenza, che in un pascolo gestito con attenzione può svolgersi in maniera armonica e serena, gratificando i suini e promuovendo per loro uno stile di vita più attivo e appagante. È possibile anche intrattenere gli animali con spruzzi d’acqua che li rinfrescano d’estate e creare per loro dei ripari naturali per l’inverno. L’allevatore inoltre contribuisce ad evitare le situazioni di conflitto, garantendo per tutti i suini l’accesso a una quantità di cibo e acqua sufficiente, oltre che alle aree in cui riposare e distrarsi.

Esistono suini allevati in questo modo in Italia? Certo: Tigrinto è un progetto d’allevamento innovativo e orientato al massimo benessere animale. Oltre ad essere allevato al pascolo, ogni maiale Tigrinto viene nutrito con una dieta elaborata appositamente per garantirgli un corretto apporto di Omega 3 vegetali.

Per questo le carni Tigrinto hanno un sapore e una compattezza difficili da eguagliare, e provengono da una filiera gestita con la massima attenzione alla sostenibilità.

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